lunedì 16 gennaio 2012

Su Palatu: è assurdo, ma è proprio finita!


Salvatore Ligios durante l'intervista realizzata a Su Palatu ormai chiuso il 13 gennaio 2012.
«Prima avevo qualcosa da mostrare con orgoglio agli ospiti, ma adesso che Su Palatu chiude non è rimasto niente qui in paese...» Sono le parole che ha pronunciate poco fa a colazione Rita, la signora che gestisce il B&B che mi ospita sempre quando vengo a Villanova Villanova Monteleone. Parole che continuano a risuonarmi in testa come una campana a morto mentre vado per l'ultima volta a Su Palatu. Il paese di primo mattino è placido e tranquillo. Come sempre. Scendendo la stradina che porta al piccolo piazzale dove sorge Su Palatu vedo i gatti che sonnecchiano sorvegliando l'attività dei pochi umani in circolazione, il rigoglio delle piante grasse inorgoglisce la facciata della casa davanti alla quale ci fermiamo con la macchina. Come sempre. Alzando gli occhi dietro le righe chiare e scure dei muri di Su Palatu, le nuvole scorrono veloci spinte dal vento. Mi torna in mente il cielo di qualche anno fa, visto dallo stesso punto verso l'ora del crepuscolo, mentre si aspettava che si facesse l'ora dell'inaugurazione. Iniziava ad essere appena venato di rosso ed era invaso dallo stridio delle rondini... 
Stamattina sembra tutto un po' sospeso nella sua normalità. L'unica cosa strana rispetto al solito è il portone chiuso di Su Palatu. Ligios fa girare le chiavi nella toppa mentre risponde al telefono. È un po' destabilizzante varcare la soglia questa volta. Il portono di legno di legno scuro si spalanca, lentamente mi pare. Ero abituato a trovare questa porta aperta, pronta ad accogliere il pubblico. Ma so bene che sto per entrare per l'ultima volta in quello che è stato probabilmente l'unico luogo dove negli ultimi dieci anni si è davvero fatta cultura fotografica nel nostro Paese. Un luogo che ormai, per la fotografia, non c'è più. Nonostante gli appelli fatti da tutta Italia, le petizioni europee, la situazione non è cambiata. Su Palatu e la fotograifa hanno perso e si chiude. Salvatore Ligios e il suo staff hanno iniziato a sgomberare dalla fine di dicembre. E appena entri ne hai la percezione. Già all'ingresso si nota il tipico disordine dei traslochi in corso. Refrattrio come sono a questo tipo di attività mi tremano le gambe a ogni scalino all'idea di quanto materiale si possa essere accumulato in una dozzina di anni di intensa attività. O forse è la coscienza di sapere che questa è l'ultima volta che farò le scale che portano alle sale espositive al primo piano?  Di sopra, la dove era sempre tutto perfettamente ordinato ci sono solo residui di scatole, teli di plastica qua e la in disordine., una brutta sensazione di vuoto e abbandono. È proprio finita la storia di un centro di eccellenza della fotografia.. «Non ci piace elaborare i lutti» dice Salvatore... e allora mettiamo giù il treppiedi e facciamo quest'ultima intervista a Su Palatu.


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2 commenti:

Stefano ha detto...

Ho seguito con interesse e con grande disappunto questa vicenda. Mi rammarico profondamente per questo "benservito" da parte dell'amministrazione comunale di Villanova Monteleone. Ma chiuso un decennio di fruttuosa attività credo sia necessario continuare proporsi al pubblico, fare e condividere cultura. Il mi primo pensiero è stato: perché non proporre il mio paese come nuova sede per le mostre? Abito a Seneghe, un piccolo paese nella provincia di Oristano (suggerisco di visitare il sito che io stesso ho creato www.senegheonline.it). Abbiamo un bel centro storico, rimesso a nuovo e curato negli ultimi anni dalle varie amministrazioni comunali; siamo sede di uno degli eventi più importanti a livello letterario, il Settebre dei Poeti - Cabudanne de sono poetas (www.settembredeipoeti.it), e portiamo avanti una grande tradizione culturale nel canto e nel ballo e nel settore produttivo dell'olio, infatti siamo anche sede del Premio Montiferru. Perché non aggiungere un altro tassello culturale a questo bel mosaico? Vi è la possibilità di mettersi in contatto con Salvatore Ligios per avanzare questa ipotesi? E' mia intenzione cercare di creare un tavolo di discussione con la nostra amministrazione, di cui personalmente non faccio parte ma che seguo sempre e alla quale voglio dare il mio contributo e aiuto in questo genere di iniziative. Spero vivamente in una sua risposta, anche privatamente via email (floreste@gmail.com). Grazie!

francesco peluso ha detto...

Con un velo di tristezza non posso fare altro che prenderne atto.
L'intervento di tanti appassionati con le le loro (nostre) proteste ha almeno alimentato l'impressione che siamo (e sono) ancora vivi.
E che non è solo (e tutto) questione di spread.
Per fortuna.